I benefici del caffè, studi scientifici

I benefici del caffè, studi scientifici 

Studi effettuati sulla bevanda caffè 

 

Il caffè è forse la bevanda più bevuta in tutto il mondo.

Il caffè è un frutto dal quale, una volta tostato, si può estrarre per bollitura, una bevanda alla quale sono state attribuite molte proprietà benefiche, a volte veritiere, altre di fantasia.


E’ sicuramente una bevanda che può apportare benefici alla nostra salute, scopriamo quali.

La ricerca scientifica da queste indicazioni.

 

100 ml di caffè preparati con acqua del rubinetto contengono (USDA)

 Potassio  49 mg  Folati   2 mg
 Fosforo   3 mg  Niacina  0.191 mg
 Magnesio   3 mg  Riboflavina  0.076 mg
 Sodio   2 mg  Tiamina  0.014 mg
 Calcio   2 mg    
 Proteine   0.012  kcal   1
 Lipidi   0.02  Indice Glicemico  0

 

Umore, memoria  ed energia 


Molti studi mostrano che il caffè migliora vari aspetti della funzione cerebrale, tra questi la memoria, l’umore, la vigilanza, i livelli di energia, i tempi di reazione e la funzione cognitiva generale


Antiossidanti  

L’alimentazione apporta molti tipi di antiossidanti, il caffè è una buona fonte di questi.
Contiene antiossidanti diversi dalla quelli di frutta e verdura, i principali antiossidanti sono gli acidi clorogenici per l’esterificazione di acidi fenolici (acido ferulico e acido caffeico) ed acido chinico.

Nei grani non ancora torrefatti, verdi,  sono molto numerosi, di diversa struttura e i processi di lavorazione riducono considerevolmente la presenza, in 100 ml di caffè possiamo comunque trovare sino a  250 mg di acidi clorogenici. 

Questi antiossidanti possono migliorare la salute e contribuire a ridurre il rischio di molte malattie.

Caffè antiossidanti

 

Prestazioni fisiche e dimagrimento 

Studi dimostrano che i bevitori,di questa bevanda, hanno prestazioni fisiche migliori e un rischio molto più basso di contrarre malattie gravi.

La caffeina aumenta l’epinefrina (adrenalina) che rende il fisico pronto allo sforzo fisico.

Aumentando i livelli di adrenalina si rilasciano gli acidi grassi dai tessuti grassi e il fisico li adopera come combustibile.

Questo porta a migliorare le prestazioni fisiche del 10 – 12 %.

La caffeina può aumentare la combustione dei grassi, di ben il 10% in individui obesi e il 29% nelle persone magre.

Diversi studi dimostrano che la caffeina può aumentare il metabolismo dal 3 al 11%

 

Caffè

 

Diabete

I bevitori di questa bevanda hanno un rischio molto più basso di contrarre il diabete di tipo II, gli studi dimostrano che le persone che bevono più caffè hanno un rischio 23-50% più basso di evolvere la malattia.

Alzheimer e Parkinson

Diversi studi dimostrano che l’uso di questa bevanda riduce fino del 65% la possibilità di sviluppare la malattia di Alzheimer ed hanno un rischio inferiore del 60% di sviluppare il Parkinson, la seconda malattia neurodegenerativa più comune.

Il consumo di caffeina riduce la malattia di Parkinson negli uomini, ma non nelle donne se usano estrogeni in postmenopausa.

Tumori e Ictus 

Uno studio su 489,706 individui ha scoperto che coloro che bevevano 4 – 5 tazze di caffè al giorno avevano un rischio del 15% più basso di cancro del colon-retto.

Altri studi mostrano anche che bevitori di caffè hanno un rischio inferiore del 20% di ictus .

 

N.B.  Il testo italiano non è perfetto perché è stato adattato a Google Traduttore e Balabolka.

Disclaimer

@DrTraverso 

Fonte

USDA 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1467-3010.2007.00665.x/full

http://ajcn.nutrition.org/content/79/1/40.full.pdf+html

http://jn.nutrition.org/content/134/3/562.short

http://ajcn.nutrition.org/content/79/1/40.full.pdf+html

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2912010 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7486839 

http://ajcn.nutrition.org/content/88/4/979.short

http://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/201177

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1046/j.1468-1331.2002.00421.x/full

http://ajcn.nutrition.org/content/early/2012/06/12/ajcn.111.031328.abstract

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2912010

http://stroke.ahajournals.org/content/early/2013/03/14/STROKEAHA.111.677500

Precedente La birra, il pane che si beve Successivo Ansia ed alimentazione